sabato 8 agosto 2009

"Guarda,usano ancora il calesse!" "No, sono i cartoneros"

La storia dell' Uruguay si fonda sulle gesta eroiche del bandito Josè Artigas. Fu il primo a capire che era meglio lavorare per se stessi piuttosto che per spagnoli o portoghesi. Di lui si narra che, in esilio in Paraguay, a capo di trentatrè valorosi uomini, distrusse l'armata portoghese in quattro fondamentali battaglie : Sarandì, Piedras, Rincon y Ituazingò. Provate a ripetere,  sussurrandoli, questi nomi, e potrete avvertire i brividi dell'impresa...





Qui a Montevideo la raccolta differenziata non esiste. O perlomeno, non nel modo in cui la intendiamo noi. Per le strade si vedono, pochi, cassonetti verdi. La basura accatastata ai loro lati. Niente di particolarmente sporco. Tutto mischiato, nulla diviso.
Loro compaiono al crepuscolo. Li puoi avvertire prima di vederli per il rumore degli zoccoli dei loro cavalli sull'asfalto. Il primo slancio, forse direttamente da ricordi dell'infanzia, è quello di individuare da dove viene lo scalpiccìo così fiabesco. È in questo modo che, come una palla di cannone fredda e grigia, fanno breccia nel tuo campo visivo. Un polveroso carro di assi di legno con due grandi ruote cigolanti, circondato da grandi sacchi di plastica nera o di tela grigiastra. Pieni o mezzi vuoti di materiale "cartonoso". Il cavallo che li trascina, magro ma lucente nell'opacità del quadro, e guidato da uno, spesso due, ragazzi dall'età indefinibile. Sporchi e cenciosi, procedono al trotto passando gli incroci come visioni. Si fermano d'improvviso. Il cartonero salta stancamente dal carro, si avvicina al cassonetto e rovista nella basura. In cerca di materiale da riciclo. Carta, soprattutto, ma anche plastica. Vetro non se ne trova, troppo prezioso. Tutto ciò che trovano da reciclare viene caricato in questi grandi sacchi, via via sempre più carichi di speranza. Poca.



Un lavoro umile,troppo per le nostre latitudini. Qui stanno iniziando ad associarsi per il riconoscimento dei loro diritti di lavoratori.
    
                                                                         

Ma il primo vero incontro diretto con l'Uruguay lo facciamo con la clase media. Attraverso Ivo, un ragazzo di 59 anni romano emigrato qui a Montevideo, conosciamo due donne sulla quarantina : Silvana (padre siciliano) e Rossana (padre abruzzese). Non deve stupire l'italianità dei loro nomi, essendo la normalità in questo paese (Paola Tarallo, guida del Teatro Solìs, o Lucia Bonomi Agazzi, candidata per le prossime elezioni politiche. Tutti rigorosamente uruguagi).Quindi si mangia a Pocitos, quartiere in, si ascolta tango,si beve vino rosso...si parla.

  
 (notare la somiglianza del suonatore di fisarmionica con Giorgino Sabaudo...)


Ed ecco affiorare, discreto come un sussurro e pesante come la storia, quello che penso si possa definire"complesso d'inferiorità".
Io parlo, e vedo annuire in automatico, persino laddove mi contraddico. Loro parlano, filo di tensione emotiva teso fra i denti. Si interrompono a qualsiasi gesto vagamente espressivo del mio viso. Ma soprattutto i loro occhi fuggono spesso. Sembrano attente a dire cose interessanti e mantengono un tono dimesso, quasi ad ogni frase. 

"......... tanto sapranno com'e`,no? il mondo..... loro sono italiani, europei..avranno visto di molte cose il meglio,no?......e che gli dico?....ciò che può essere interessante per me è chiaramente obsoleto per loro............."

Questa è l'impressione : discreta come un sussurro, pesante come la storia.
(ci teniamo a sottolineare che abbiamo frequentato per più giorni Silvana e Rossana e, nella loro quotidianità, si sono rivelate persone molto gentili, raffinate e spontanee).

In attesa di incontrare il pueblo, riflettiamo su questa timida e spaurita classe media. Camminando, bevendo Mate, respirando l'Atlantico.




                                       


  
 

10 commenti:

  1. la delicatezza del racocnto fa assoparare i vostri passi... ed è solo l'inizio
    un abbraccio
    Sara

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  2. Accendo per caso il computer e leggo che siete in Uruguay, che invidia...Sono passati 5 anni da quando ci stetti per un mese e mezzo e quando sento parlare di mate e di pueblo uruguayo mi viene un sussulto. Se vi capita di andare dalle parti del distretto di Canelones cercate di padre Miguelangel Malesani che è il prete di due piccoli paesini,Montes e Migues, ottimo esempio di usi e costumi del pueblo. Se vi capita portategli i miei saluti, io cerco di contattarlo da tempo via mail ma senza risultati.
    Buon viaggio e buna fortuna, Andrea

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  3. Cara Valentina,
    usiamo questo spazio per farti i nostri più felici auguri di buon compleanno!! E naturalmente di continuazione del vostro viaggio!
    Rosa & family

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  4. A Valentina tantissimi auguri per un compleanno gioioso e "intenso". con affetto Cinzia Denis Giulia Alessia

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  5. auguroniiiiiiiiiiiiiiii...................VALEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE..............unabbraccio........forteforte.....da...NIC..CRI...e....!!
    :)

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  6. Gio e Vale vi denuncio per calunnie..Giorgino Sabaudo è molto piú bello anche se non sa suonare la fisarmonica!
    Un abbraccio forte e suerte per il viaggio
    da Cusco e dal Perû.
    Giorgio

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  7. auguri tesoroooooooooooooooooooo!!!!!la tua bellissima family:)

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  8. Tornati dalla festa delal radio...borrachi come e piu di sempre...cazzeggiamo sul vostro alla ricerca di incredibili avventure...ma poi ci ricordiamo che l'oriolo è sempre l'oriolo e sparerà cazzate, non importa in che lingua e a che ltitudine, come sempre!
    Un abbraccio da Brescia, in bocca al lupo ragazzi, /(vale tienicelo bene!!),
    Lò & Zanna -- piu belli che mai

    Ps: I nostri numeri sono sempre quelli, quando conosci ragazze disponibili pensa a noi

    Ps2: (x l'oriolo) sei cresciuto o sei sempre nano?

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  9. ma non è che il gnaro continuava a darti ragione come si fà con i matti?!?basta esperimenti e analisi sociali, vogliamo sapere delle fighe!!!!!
    ovviamente scherzo, un abbraccio riky...

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  10. finalmente!!!!!!!!!!!!!!!! Cisono anch`io non vi ho dimenticati anzi penso a voi tutti i giorni. Spero vi sarete "abituati" ai disagi giornalieri però l`esperienza che state facendo ne vale la pena.Avete già cominciato a organizzare qualche cosa per l`assistenza alla gente? Cosa state facendo? Com`è la gente? Come si comportano nei vostri confronti? Lo so che sembro un questionario ma abbiate pazienza........ per me siete importanti! Da parte mia tutto ok.Quando avete un ritaglio di tempo mi farebbe piacere sapere di voi. Saluti anche da parte della nonna e da tutti noi. Vi sono vicino.... sempre!!!!! ciao Aldo P.S. se percaso avete un nr. di telefono diretto al quale posso chiamare fatemelo sapere subito (anche la differenza di fuso orario) e l`ora migliore per comunicare. ciaooooooooo

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